È un grande scultore, e la sua città gli chiede un monumento alla Resistenza. Manzù concepisce un’opera di potenza devastante, e la presenta così: partigiano, ti ho visto appeso immobile… La stampa cattolica lo attacca, il consiglio comunale si divide. Interviene Eugenio Bruni, reduce dai lager. Il monumento raffigura un uomo che ha dato la vita per la libertà e ciascuno può vedere in esso ogni uomo che sacrifica la vita per la libertà e la giustizia.
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